8 Giugno 2025
Paul stecken

Paul Stecken ©Jacques Toffi

Paul Stecken: un secolo dedicato al benessere dei cavalli

Paul Stecken è una figura iconica nel mondo dell’equitazione, la cui vita e carriera sono intrise di passione, dedizione e una profonda comprensione del rapporto tra cavallo e cavaliere. Nato a Münster, in Germania, il 29 giugno 1916, Stecken ha dedicato la propria esistenza alla promozione dell’equitazione classica e del benessere dei cavalli, diventando un punto di riferimento in questo mondo.

Le Radici di un Grande Maestro

Sin da giovane, Paul Stecken è cresciuto in un ambiente dove l’equitazione era di stampo accademico e militare. Suo padre, Heinrich Stecken, è stato a capo della Scuola di Equitazione Westfaliana di Münster per 24 anni, dal 1926 al 1950, e fu anche il suo primo insegnante. Questa influenza paterna ha instillato in Paul un amore profondo per i cavalli, contribuendo a forgiare le sue abilità e la sua filosofia in merito all’addestramento equino.

All’età di 18 anni, Paul si arruolò nell’esercito tedesco, dove si unì al reggimento di cavalleria numero 15 a Schloss Neuhaus, in Westfalia. Qui, sotto la guida di grandi maestri come Edwin, conte di Rothkirch, e il capitano Lippert, medaglia d’oro olimpica, ha affinato ulteriormente le sue capacità. Questi insegnamenti hanno avuto un impatto duraturo sulla sua carriera, trasformandolo in un esperto di dressage e salto ostacoli.

Paul Stecken young
Paul Stecken

La Direzione della Scuola di Equitazione Westfaliana

All’età di 34 anni nel 1950, dopo che la Seconda Guerra Mondiale aveva gravemente danneggiato la Scuola di Equitazione Westfaliana di suo padre, Paul Stecken assunse la direzione della scuola, portando avanti una tradizione equestre che affondava le radici in decenni di storia. Per 35 anni, ha lavorato costantemente per ripristinare e migliorare la scuola, mettendo in primo piano il rispetto e il benessere dei cavalli.

Stecken è stato uno degli ultimi testimoni della transizione dell’equitazione dai periodi prebellici a quelli postbellici.

Filosofia di insegnamento

Sopra l’ingresso della scuderia, era ben visibile il motto di Stecken: “Si impara a cavalcare solo cavalcando”. Tuttavia, gli apprendisti, lo avevano ironicamente trasformato in :”Si impara ad andare a cavallo solo spazzando”. Questo gioco di parole rifletteva perfettamente l’atmosfera che si respirava nella scuderia in quegli anni, un luogo dove l’ordine e la diligenza erano regole fondamentali.

Quando Stecken varcava la soglia della scuderia, un silenzio rispettoso calava su tutti. Gli allievi si disponevano in fila, i volti solennemente impegnati a mantenere un comportamento adeguato. La pulizia delle scuderie era sacra: ogni volta che un cavallo passava, i pavimenti dovevano brillare come specchi, testimoni silenziosi dell’impegno profuso.

Stecken non cercava di intimidire, anzi il suo carisma naturale infondeva rispetto e ammirazione. Ogni sua frase era un insegnamento: “Più tempo si dà ai cavalli all’inizio, più si può risparmiare in seguito”. Queste parole risonavano nelle orecchie dei suoi allievi, richiamandoli alla pazienza necessaria per instaurare una relazione duratura con i loro cavalli.

Con i giovani puledri, il lavoro alla corda e in sella seguiva ritmi ben definiti, rispettando le esigenze dei cavalli. Stecken e i suoi allievi sapevano che un corretto riscaldamento iniziale favoriva non solo performance migliori, ma anche una connessione profonda tra cavallo e cavaliere. In quella realtà si creavano le condizioni giuste e il tempo dedicato all’apprendimento e alla pazienza veniva ripagato con gratitudine e risultati da parte dei cavalli stessi.

“Cavalcare correttamente è sufficiente”

Il suo motto più noto era: “Cavalcare correttamente è sufficiente”. Paul Stecken ha aiutato ad allenare numerosi studenti, trasmettendo la sua filosofia e i suoi metodi di equitazione collaudati. La sua importanza non si limita solo alla tecnica, Stecken ha avuto anche un impatto significativo sulla mentalità degli atleti. Ha insegnato che il percorso verso il successo nell’equitazione è tanto personale quanto fisico, incoraggiando i cavalieri a coltivare una mentalità di pazienza e dedizione. Questo ideale ha plasmato ed organizzato un’intera generazione di cavalieri, che continuano a portare avanti la sua conoscenza sull’equitazione classica.

Il dressage nel XXI secolo

Nel mondo dell’equitazione, la figura di Paul Stecken emerge come un faro di integrità e saggezza. Dalla fine del XX secolo, quando le tecniche di addestramento come il Rollkur e l’Hyperflexion hanno cominciato a dominare il panorama del dressage, Stecken è stato uno dei pochi esperti di fama internazionale ad esprimere critiche aperte e severe contro queste pratiche, ritenute dannose per la salute e il benessere dei cavalli.

Paul Stecken e la sua opinione contro la Roolkur

Il Rollkur, metodo controverso di addestramento, implica una posizione forzata del collo del cavallo, che viene abbassato e tirato verso il basso. Questo approccio ha guadagnato notorietà negli anni 2000 e ha suscitato preoccupazioni tra molti esperti. L’iperflessione ha lo scopo di ottenere movimenti appariscenti ma spesso a spese del benessere animale. Paul Stecken ha continuamente sottolineato come queste tecniche possano apportare danni fisici e psicologici ai cavalli, rendendo le prestazioni più coercitive che naturali.

Durante i Campionati Europei di dressage del 2009 a Windsor, si osservò l’uso del Rollkur, specialmente nel caso di Totilas, un cavallo che aveva catturato l’attenzione del pubblico e degli appassionati. Tuttavia, Stecken non si trattenne dal mettere in luce le problematiche legate all’allenamento di questo equino. Egli osservò come Totilas presentasse un collo innaturalmente corto e movimenti eccessivamente elaborati. Le sue parole risuonarono forti e chiare: “Questo atteggiamento è incompatibile con la salute e il benessere del cavallo.”

La Visione di Stecken sul Benessere Equino

Per Stecken, l’obiettivo primario nell’addestramento non dovrebbe mai essere solo quello di impressionare il pubblico o ottenere punteggi elevati nei concorsi. Il benessere del cavallo deve venire prima di tutto. La coercizione nella postura del collo e la tensione muscolare forzata possono portare a una condizione fisica rigida e immobile, compromettendo non solo le prestazioni, ma anche la qualità della vita del cavallo. Le sue osservazioni ci invitano a riflettere su cosa significa veramente ‘competere’ nel dressage: è possibile farlo senza compromettere la salute fisica e psichica dell’animale?

Un saluto ad un grandissimo uomo di cavalli

Stecken è stato un rinomato allenatore, giudice e cavaliere che ha dedicato praticamente un secolo alla promozione e all’insegnamento delle tecniche equestri tradizionali. E’ stato il mentore di personaggi di spicco come l’Olimpionico Reiner Klimke e di sua figlia Ingrid.

E’ stato chiesto ad Ingrid come descriverebbe il signor Stecken: “Lo descriverei così: è un gentiluomo. È attento, sa ascoltare, analizza tutto con grande accuratezza, è circospetto. Il suo dono speciale: sa spiegare le correlazioni in modo estremamente efficace. Allo stesso tempo ha principi chiari, a cui si attiene e nulla al mondo può convincerlo del contrario. Nessun altro ha un bagaglio di esperienza così lungo e ricco come quello del signor Stecken. Lo ammiro e rispetto moltissimo. È onesto, intelligente e solido come una roccia.”. (cit. chioaachen.de)

Questo commento ci permette di conoscere un aspetto della sua personalità, non limitandoci a vederlo esclusivamente come un esperto nel mondo dei cavalli, ma rivelando anche il suo carattere e le sue sfumature umane.

All’età di 100 anni, il 15 settembre 2016 viene a mancare Paul Stecken, lasciandoci un’importantissima eredità.

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