La sua vita
Henri Chammartin nacque in Svizzera, precisamente a Chavannes-sous-Orsonnes, il 30 luglio 1918. Cresciuto in una famiglia di agricoltori, era il secondo di dieci figli e sin da giovane sviluppò una passione per la musica, dedicandosi in particolare al violino. Nonostante l’umile provenienza e il periodo storico, i genitori incoraggiarono i suoi studi, consentendogli di completare il diploma.
Dopo la scuola, frequentò la scuola “Reclute di artiglieria da campo”, ma fu il mondo dei cavalli a catturare il suo cuore. La sua adolescenza fu segnata dall’influenza del celebre allenatore Oskar Frank, che riconobbe il suo talento naturale nell’equitazione. Questo lo portò, nel 1949, a intraprendere la carriera di cavaliere professionista presso l’EMPFA, il Deposito Cavalli Militari Svizzero di Berna, dove rimase fino al pensionamento, collezionando successi e medaglie.
Riconoscimenti sportivi
Partecipò a cinque Olimpiadi consecutive a partire dal 1952 e vinse l’oro individuale nel 1964, l’argento a squadre nel 1952 e 1964 e il bronzo a squadre nel 1956 e 1968. Vinse anche un argento a squadre nel dressage ai Campionati del Mondo del 1966. Ai Campionati Europei di dressage, vinse l’oro individuale nel 1963 e 1965, l’argento a squadre nel 1965, il bronzo individuale nel 1963, in sella a due cavalli diversi, e il bronzo a squadre nel 1967.
Pensionamento
Sposatosi e padre di due figli, trascorse il periodo di pensionamento con la moglie in una fattoria nel cantone di Friburgo. Qui, oltre a prendersi cura di piccoli animali da cortile, si dedicò con passione all’insegnamento dell’equitazione, trasmettendo le sue conoscenze ai giovani allievi. Gli anni della pensione furono pieni di convivialità, circondato dall’affetto di amici e della sua amata sposa.
Alla veneranda età di 76 anni, salì ancora in sella per eseguire una ripresa con uno dei suoi allievi, un momento significativo che riassumeva una vita dedicata alla passione per il cavallo. Tuttavia, la vita gli riservò anche dolori: perse la moglie e un figlio qualche anno prima della sua morte, un distacco che lo provò profondamente.
Riconosciuto come un uomo semplice, affettuoso ed altruista, lasciò un’eredità di umanità e sportività. Con più di cinque medaglie olimpiche e numerosi riconoscimenti nei campionati europei di dressage, il suo viaggio si concluse a Ostermundingen, dove fu sepolto accanto ai suoi cari, lasciando un vuoto incolmabile in chi lo aveva conosciuto.
Oskar Frank
Oskar Frank (1894 – 1963) è stato un cavaliere e istruttore capo svizzero della scuola di cavalleria svizzera di Berna e personalità di grande influenza per il dressage svizzero nella prima metà del XX secolo, ha gareggiato in due eventi alle Olimpiadi estive del 1928.
Nel 1939 scrisse un libro chiamato Reitvorschrift . Faceva parte di un libro più ampio sull’addestramento delle truppe, dove toccò anche argomenti riguardanti i benefici del lavoro su due piste.
Cavalli Olimpionici
Woermann
Il leggendario cavallo Woermann, un baio di sangue caldo svedese (SWB), nacque nel 1951 in Svezia, figlio di Dianthus x Hubertus x Lojal. Il suo bisnonno Umanist apparteneva al prestigioso studbook Trakehner. Woermann era un cavallo dal carattere difficile: spesso si impennava e sgroppava pericolosamente, mettendo a dura prova il suo cavaliere, Henri.
Henri, un vero maestro nell’arte dell’equitazione, comprese che per ottenere il meglio da Woermann era necessaria una pazienza infinita. Quando imparò a conoscerlo capì che facendolo galoppare per molto tempo, il cavallo ritornava ad essere negli aiuti e più disponibile al lavoro, infatti non mancavano gli episodi in cui prima di una gara in rettangolo, Henri usciva con Woermann e galoppavano su pista per molto tempo finchè il cavallo non tornava concentrato alle sue richieste.
La determinazione e il tatto di Henri furono fondamentali per trovare un’intesa e riuscì cosi a instillare in Woermann una nuova fiducia, pur mantenendo il suo carattere ribelle lo stallone arrivò con lui a risultati straordinari: nel 1964, Woermann e Henri vinsero la medaglia d’oro olimpica come cavallo di riserva a Tokyo, consacrando così il loro legame indissolubile.
Come tutti i cavalli da dressage in pensione di Chammartin, Woermann servì come prezioso maestro di scuola per gli allievi di Chammartin fino alla fine degli anni ’60.
Secondo sua figlia, Henri montava a cavallo come se suonasse il violino, come nella musica è stato un’artista anche con i cavalli e il suo principio era renderli espressivi prima che “tecnici” preservando la loro natura e personalità.
Wolfdietrich
(Daladier x Talisman 236 x Ebonit)
Nacque nel 1951 in Svezia, Wolfdietrich era un cavallo che prometteva grandi cose fin dall’inizio. Allevato da Carl Herslow, figlio della fattrice Kasanette e di Daladier XX, un purosangue inglese, mostrò sin da giovane un’energia vibrante e un impulso naturale, essenziale per le discipline in cui si distinse. Sebbene il salto ostacoli non fosse il suo forte, Wolfdietrich trovava la sua espressione nelle basse e medie arie, esibendosi con grazia nel piaffè e nel passage.
Curiosità:
1932 Los Angeles, Stati Uniti
Alle Olimpiadi del 1932 Piaffe e Passage furono inclusi nel test.
L’addestramento del giovane cavallo fu impegnativo, specialmente per quanto riguardava i cambi di galoppo. Henri Chammartin, il suo cavaliere, dedicò mesi per insegnargli a gestire questi movimenti complessi; il cavallo tendeva a cambiare prima gli anteriori e solo successivamente i posteriori, rendendo il processo un vero e proprio esercizio di pazienza e sensibilità.
Agonismo e fine carriera
A sette anni, Wolfdietrich debuttò nel prestigioso Prix St. Georges, conquistando il primo posto nella sua categoria. Questo successo preludeva ad una carriera fulgida, ma durante le Olimpiadi di Roma nel 1960, il cavallo arrivò ottavo su diciassette partecipanti, dimostrando che aveva ancora bisogno di esperienza e affinamento su alcuni esercizi.
Nel 1968 in Messico Henri Chammartin e Gustav Fisher (con Wald) vinsero una medaglia di bronzo a squadre.
Con il passare degli anni, come anche Woermann , Wolfdietrich divenne un prezioso maestro per gli allievi della scuola di Chammartin fino alla fine degli anni ’60. Tuttavia, nel 1971, all’età avanzata, non poté più essere montato. La decisione di sopprimerlo, insieme al compagno Woermann, segnò la conclusione di una storia di amore e dedizione che durò più di diciassette anni.
Curiosità:
1948 Londra, Gran Bretagna
Alle Olimpiadi del 1948 il renvers, l’half pass, i cambi di tempo e le piroette al galoppo furono inclusi nella prova, mentre il piaffe e il passage furono rimossi a causa della mancanza di tempo di preparazione disponibile prima dei giochi olimpici a causa della seconda guerra mondiale.
La filosofia di Henri
Marianne Chammartin, figlia di Henri, ricorda il suo carattere dolce e gentile: “Wolfdietrich era un cavallo adorabile e gentile, ma aveva bisogno di molta sensibilità, pazienza e rilassamento per eccellere.” L’impegno di suo padre non si limitava alla tecnica; desiderava presentare i suoi cavalli come ballerini, in un’armonia perfetta tra arte e sport.
Wolher
Daladier x Largo x Index
Curiosità:
1952 Helsinki, Finlandia
Alle Olimpiadi del 1952, uomini e donne civili furono ammessi a gareggiare, così come gli ufficiali di cavalleria.
Wohler, un cavallo svedese di razza Warmblood nato nel 194-, si è distinto per la sua affidabilità e il suo straordinario carattere. La gestione dell’addestramento di Wohler non ha presentato particolari difficoltà. È interessante notare che Wohler condivideva una linea di sangue significativa con Wolfdietrich, entrambi discendenti da Daladier stesso padre, il che evidenziava l’eccellenza genetica della loro linea.
Henri Chammartin ha rappresentato con successo la Svizzera alle Olimpiadi di Helsinki nel 1952, con il robusto cavallo svedese, consolidando la loro reputazione nel panorama equestre internazionale. Nel 1956, durante i Giochi Olimpici di Stoccolma, Chammartin e Wohler hanno ulteriormente arricchito la loro carriera vincendo la medaglia di bronzo a squadre.
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