Cor De La Bryère
Origini
Cor de La Bryere, noto affettuosamente come Corde, è un nativo anglo normanno nato nel maggio del 1968. Nonostante le sue origini francesi, la sua carriera ha preso un importante slancio negli anni ’70, quando fu trasferito nello Schleswig Holstein. Nel 1971, Corde si distinse nella classifica della prova per stalloni, conquistando il massimo dei punteggi grazie alla sua straordinaria agilità, al gesto elegante nel salto e alla buona tecnica delle gambe, dimostrando coraggio in ogni prova.
La commissione che lo esaminò nel 1971 lo descrisse cosi: “Un lavoratore entusiasta, con molta energia e un temperamento d’oro. Un cavallo intelligente e vigile che mostra un potenziale di salto superiore alla media, oltre a una tecnica e un comportamento perfetti, completa bene il salto, ha un anteriore veloce e un uso eccellente del dorso”
Le sue qualità
All’inizio, il suo nome suonava un pò complicato ed in un periodo in cui gli stalloni erano più grandi e strutturati, il suo aspetto venne criticato per la sua struttura esile, ma gli allevatori dell’epoca riconobbero subito il potenziale di Corde, che rappresentava un soggetto moderno e atletico. Aveva un bel gesto sul salto, riuscendo ad avvicinare molto sotto di se gli arti anteriori, era molto energico e reattivo tipico del cavallo purosangue, era da migliorare invece la potenza nel posteriore .
Rantzau XX
Il padre di Corde, Rantzau XX, si rivelò con il tempo un progenitore di eccellenza nel mondo dei cavalli sportivi. Produceva bene accoppiato con fattrici Holsteiner molto pesanti. I suoi figli, inizialmente erano considerati difficili da gestire, ma con un addestramento paziente e mirato espressero al meglio il loro potenziale. Grazie alla dedizione degli allevatori, questi puledri misero in mostra qualità superiori, conquistando così la stima e l’ammirazione del settore. Rantzau guadagnò quindi negli anni il prestigio come stallone padre di campioni atletici e fu testimonianza dell’importanza di un buon addestramento e della perseveranza nell’allevamento equino.
L’ispettore che osservò Rantzau lo descrisse così: “Buona estensione anteriore, notevole corporatura di spalle e avambracci, anche lunghe, questo elegante stallone di rara nobiltà ha anche articolazioni basse e copre bene il terreno”.
Discendenza Purosangue Francese
Rantzau era stato allevato per il salto ostacoli, ed era discendente di stalloni purosangue come Foxlight, Foxhunter, Foxlaw, Son-In-Law, Dark Ronald e Bay Ronald anno 1983 ( figlio di Hampton), che divenne uno stallone influente e continuò la linea di sangue degli Hampton. Bay Ronald era un cavallo da corsa di discreto livello che, a differenza di suo padre Hampton, non riusciva a raggiungere importanti risultati. Questo stallone non ebbe un brillante percorso sportivo ma creò individui di grande talento, trasmettendo loro la sua robustezza. Trasmise i geni della linea maschile Hampton alle generazioni successive. Nacquero cosi due influenti purosangue : Bayardo e Dark Ronald.
Quenotte B
Sua madre, Quenotte B, una cavalla molto alta, discendeva da Lurioso (Lurioso x Landau x Clovis C), figlio di Furioso 1939 . Furioso produsse il famosissimo Furioso II nel 1965. Sua nonna Vestale du Bois Margot era destinata alla macellazione, venne acquistata dal signo Lenoir che fece di lei una fattrice, che poi partorì Quenotte nel 1960. Quenotte ebbe cinque puledri tra cui Corde, Friday A, Hollywood A, Jehole e Quinoa de Jalesnes. Quando nacque Corde lei aveva compiuto otto anni.
Cor de la Bryere nell’allevamento
Cor de la Bryère ha rappresentato, per gli allevatori dell’epoca, una scelta vincente come stallone grazie a una combinazione straordinaria di qualità che si riflettevano nella sua progenie. Tra i punti forti che lo rendevano un protagonista indiscusso del panorama equestre, spiccava indubbiamente la sua modernità e atleticità, caratteristiche sempre ricercate in un riproduttore.
I suoi puledri si distinguevano per una tecnica di gambe impeccabile, un gesto rotondo sul salto e un’incredibile capacità di utilizzare il colpo di schiena, il che conferisce loro una potenza straordinaria durante l’esecuzione di salti e movimenti complessi.
Tra i discendenti di Cor de la Bryère, spiccano nomi come Calypso I, II e III, nati dalla fattrice Tabelle da Heissporn, che hanno prodotto cinque soggetti approvati. Un altro esemplare significativo è Calando I, frutto dell’incrocio con la fattrice Furgund , con cui ha generato 14 puledri, di cui ben cinque approvati. Caletto I, II e III, nati dalla fattrice Deka, hanno segnato anch’essi un’importante rotta nell’allevamento moderno.
Non possiamo dimenticare Corrado I, sotto la sella del campione mondiale Franke Sloothaak. Ad oggi grande capostipite dei cavalli Holsteiner. Che si è spento nel 2018.
Curiosità
Corde da puledro venne definito “cavallo dalla linea troppo sportiva”, il suo allevatore Xaiver Ribard ricevette il consiglio di castrarlo da parte del comitato di selezione dell’Haras du Pin . Un giorno il signor Maas J.Hell (responsabile dello studbook tedesco dell’Holstein dal 1971 al 1982), lo vide da lontano al paddock, all’età di tre anni e propose a Ribard di acquistarlo. Ribard influenzato dalla valutazione del comitato, ricevuta pochi giorni prima, decise di venderlo. Hell comprò il puledro, che in quel periodo invernale non era neanche tanto bello, si presentava con il pelo lungo e sporco di fango. Quel puledro sarebbe poi diventato lo stallone del secolo.
È conosciuto come lo “Stallone di Riserva del Secolo”, secondo solo a Landgraf I.
Perdita di una stella
Durante la notte del 26 aprile 2000, il mondo dell’equitazione ha pianto la scomparsa di un grande Capostipite: Cor de la Bryère. Questo straordinario stallone, che avrebbe compiuto 32 anni nel mese di maggio, ha lasciato un’impronta indelebile nella storia dell’allevamento. La sua influenza si è estesa ben oltre la sua vita.
Cor de la Bryère è stato un simbolo di modernità e atletismo, caratteristiche sempre più richieste dal mercato. La sua discendenza ha contribuito a sviluppare cavalli non solo belli ed eleganti, ma anche altamente performanti nelle competizioni.
La sua eredità continua a vivere nei campi gara e nelle scuderie, dove i cavalli a lui legati continuano a brillare, testimoniando il suo indiscutibile valore genetico. In un settore spesso influenzato da mode passeggere, Cor de la Bryère rimane un faro di stabilità e innovazione, un pilastro su cui molti allevatori hanno costruito il loro successo.
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